Remo Albert Alig

Remo Albert Alig (*1971) si confronta con temi filosofici, mistici e letterari. Nella sua opera tenta di esplorare l’essenza, il linguaggio e l’atmosfera dell’essere umano come pure il suo rapporto con il cosmo e di tradurre tutto questo in un sottile dialogo artistico-creativo. I quadri e i lavori a parete di Alig, le installazioni e gli interventi espansivi nello spazio, gli oggetti enigmatici e i testi lirico-ermetici si manifestano in silenziosa presenza e sobrietà. Emanano sensualità e sintonia.

www.alig-kunst.ch

«Nymphea Alba», 2016/2017

(in collaborazione con Marionna Fontana)

Ottone non trattato, pannello isolante, alluminio laccato in bianco, seta, magneti con speciale filettatura, dimensioni variabili (ca. 6 m2)
Ubicazione: Spassigiäda ai laghetti

Remo Albert Alig, «Nymphea Alba», 2016/2017, Messing unbehandelt, Dämmplatte, Aluminium weiss lackiert, Silk, Spezialösenmagnete, Masse variabel (ca. 6 m2), Bild © Ralph Feiner

Come ninfee 24 foglie dorate splendenti e 8 fiori bianco-argento galleggiano nel maggiore dei due laghetti di montagna sopra il rifugio del CAS – la Capanna da l’Albigna. Sullo sfondo del paesaggio mozzafiato dell’Albigna, che – come lo percepisce Remo Albert Alig – intonacato in una patina di latte ha un qualcosa di mistico e nebuloso, le ninfee pongono accenti delicatamente colorati e trascendenti. Ad un’altitudine di 2565 m s.l.m., con lo sguardo rivolto oltre lo specchio d’acqua del cielo, le ninfee (dalla dicitura latina «Nymphea Alba») attirano i loro osservatori in un incantesimo mistico. «Nymphea Alba» è in costante e dolce movimento e forma, a dipendenza del vento e del clima, costellazioni differenti che intrattengono un’ermetica corrispondenza con le stelle luminose del cielo. Come corpi celesti, nell’acqua le ninfee non brillano di luce propria, ma le loro superfici riflettono diffusamente l’ambiente che le circonda. Collocata a una elevata altitudine, l’opera trasforma le forze energetiche della natura in una sublime esperienza visiva.

Il punto di partenza è costituito dal paesaggio sublime e dal toponimo Albigna. La parola Albigna oscilla fra «Albedo» (unità di misura della riflettività degli oggetti), «alba» (dal latino bianco) e «Albi» (spiriti della natura come gli elfi e le ninfe). Tutto ciò ha rammentato all’artista l’albedo (opera al bianco): un fondamentale processo dell’alchimia per la trasmutazione della materia e dello spirito nella forma più elevata e nobile dell’oro o del rubedo. L’albedo, che in un primo tempo contiene tutti i colori, determina con il rossore del sorgere del sole il coronamento dell’opera.