Arte Albigna

A mo’ di spazio artistico a cielo aperto e con lo spirito di vivere l’arte passeggiando, «Arte Albigna» conduce dalla stazione di valle della funivia dell’Albigna a Pranzaira (Vicosoprano) (1200 m) alla diga di sbarramento (2165 m) fino alla Capanna Albigna (2333 m), estendendosi direttamente ai sentieri adiacenti.

Judith Albert (*1969), Remo Albert Alig (*1971), Evelina Cajacob (*1961), Bob Gramsma (*1963), Haus am Gern (Rudolf Steiner [*1964] e Barbara Meyer Cesta [*1959]), Isabelle Krieg (*1971), Manfred Alois Mayr (*1952), Yves Mettler (*1976), Reto Rigassi (*1951), Pipilotti Rist (*1962), Roman Signer (*1938), Jules Spinatsch (*1964) e Jürg Stäuble (*1948) intervengono sul paesaggio alpino con opere ricche di sfaccettature. Attraverso le opere appositamente concepite per «Arte Albigna» gli artisti entrano in relazione con le peculiarità storiche, paesaggistiche e sociopolitiche di questo territorio.

Un paesaggio alpino di grande effetto, circondato da vette spettacolari e giochi di colore mozzafiato: la regione dell’Albigna ispirò già Giovanni Giacometti, per esempio nei suoi dipinti «Sguardo sull’Albigna» e «Gruppo della Bondasca» del 1914 e «Valle dell’Albigna» del 1932, e ha sedotto numerosi alpinisti incoraggiandoli ad intraprendere per primi audaci scalate. Dal 1961 il lago artificiale con la sua forma unica è divenuto un punto di riferimento geografico: laddove un tempo scendeva una fragorosa cascata provocando, in caso di maltempo, disastrose alluvioni nella valle, è stato realizzato dapprima un piccolo argine di protezione, poi negli anni 1955–1961 un‘imponente diga a gravità su un basamento di granito. Questo sbarramento trattiene le acque dei ghiacciai e consente di sfruttare la forza dell’acqua per la produzione di energia elettrica. La costruzione della centrale idroelettrica da parte della Città di Zurigo ha cambiato sostanzialmente la vita della Bregaglia. Tecnica e industria, le loro ripercussioni sull’economia e sulla vita sociale, l’alpinismo e la natura abbinati alla tecnica offrono spunti, correlazioni e contenuti all‘esposizione «Arte Albigna».

L’appuntamento artistico è nuovamente concepito in un posto specifico e sarà un punto d’incontro di alpinisti, escursionisti, turisti e indigeni, nonché di un pubblico interessato all’arte. Si tratta del terzo grande evento d’arte – dopo «Arte Hotel Bregaglia» e «Video Arte Palazzo Castelmur» promosso dall’Associazione Progetti d’arte in Val Bregaglia.

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Centri informativi

Sia nella Capanna da l’Albigna sia nell‘Hotel Pranzaira (di fronte alla stazione a valle) trovate ulteriori informazioni sul progetto. Presso i due centri informativi è stata inoltre allestita una biblioteca con cataloghi e monografie dedicati alle artiste e agli artisti che hanno partecipato al progetto, una selezione bibliografica riferita a temi dell’arte figurativa nonché una raccolta di pubblicazioni sulla Val Bregaglia.

Bibliografia

Ursula Bauer/Jürg Frischknecht: Grenzland Bergell. Wege und Geschichten zwischen Maloja und Chiavenna. Zürich 2017; Rotpunktverlag.
Förderverein Emil Zbinden (Hg.): Albigna, Arbeiter und Künstler am Werk. Bern 2015; Edition eigenart.

Funivia, stazione a valle e a monte

albignabahn Talstation, ewz Seilbahn Albigna in Pranzeira © Alder Clavuot Nunzi Architekten

Per il collegamento dei cantieri nel 1955 è stata realizzata la funivia dell’ewz con la stazione a valle a Vicosoprano a 1200 m e la stazione a monte a 2100 m. È in funzione da giugno a settembre. Per motivi di sicurezza nel 2016, dopo ca. 60 anni, ha dovuto essere messa in disuso. La stazione a valle e a monte sono state realizzate dagli architetti Alder Clavuot Nunzi (con sede a Soglio), che hanno vinto il concorso bandito dall’ewz.

bregaglia.chmascan.ch

Diga di sbarramento e lago artificiale

albignastausee Bild © Andrea Badrutt, Chur

Alluvioni disastrose abbinate all’urgente necessità di energia a livello nazionale, avevano portato alla costruzione della diga di sbarramento dell’Albigna (1955-1961). Attualmente l’energia elettrica prodotta dalle acque dell’Albigna copre il fabbisogno di ca. 117’000 economie domestiche. La costruzione è stata intrapresa dalla Città di Zurigo che aveva investito massicciamente nello sfruttamento delle acque. Era il decennio del boom economico che avrebbe generato un benessere generale.
ewz.ch